L’uomo e l’artista
The man and the artist
Biografia
Bruno Busatta è nato l’8 Gennaio 1923 a Marostica, bella e antica cittadina della provincia vicentina ai piedi delle Prealpi Venete e da bambino vivace ed irrequieto, divenne presto giovane sportivo, atleta e mezzofondista.
Moro e di bassa statura, era nervoso e instancabile ed aveva un bel naso aquilino e occhi neri penetranti. Si sposò non ancora ventenne e sopravvisse alla guerra con una rocambolesca fuga da un ospedale altoatesino occupato dal nemico dopo l’8 Settembre 1943.
A causa del rovescio finanziario e della morte del padre, proprietario di una officina meccanica nella cui fonderia, negli intervalli del lavoro, forgiava oggetti ed immagini in ottone per regalarli agli amici e ai parenti, il giovane Bruno venne assunto come operaio meccanico in una piccola industria locale, mise al mondo due figlie e un figlio e condusse un’esistenza dignitosa, dedita soprattutto al lavoro, che risucchiava impietosamente quasi tutte le sue energie.
B.B., così firmava i suoi quadri e così lo chiameremo, non ha mai studiato storia dell’arte o tecniche artistiche e fu un autodidatta in ogni senso.
Durante la convalescenza di una seria polmonite, già sulla soglia dei quarant’anni, per passare il tempo iniziò a dipingere. Aveva sempre amato disegnare ma non si era mai avventurato oltre.
I primi quadri furono degli originalissimi acquerelli su vetro, tecnica inusuale e difficoltosa; poi passò agli oli su tela e da allora il suo cammino non si è mai arrestato.
B.B. se ne è andatao all’ improvviso per un attacco di cuore all’ eta di 81 anni, il 18 Maggio del 2003, lasciandoci un’eredità immensa da far conoscere, capire e amare.
Biography
B.B. was born in 1923, January 8th, in Marostica, a beautiful and ancient little town near Vicenza, at the foot of the Venetians pre-Alps. He was a lively and restless child, then a young sportsman, athlete and middle-distance good runner.
Dark haired and a little short in stature, he was quick and tireless, he had a nice aquiline nose and piercing black eyes. He married then he wasn’t yet twenty and went to the front during world war II. He survived the war with a daring escape from a South Tyrolean hospital, occupied by the enemy after 8 September 1943.
Due to financial setbacks and the death of his father, owner of a mechanical workshop, in whose foundry, in the interval of his work, he forged brass artistic objects and images for friend and relatives, the young Bruno was hired as a mechanical worker in a little local industry. He gave birth to two daughters and a son and led a dignified life dedicated above all to work, family and social activities, like youth sports training.
B.B. (this is how he signed his paintings and this is how we will call him) never studied art history or artistic techniques and he was self-taught in every sense.
During the convalescence from a serious pneumonia, when he was almost 40 years old, to pass the time he began to paint. He had always loved creating and drawing, but he never ventured further.
He first painted very original watercolors on glass, difficult and unusual technique, then he passed to oil on canvas and started a journey that has never stopped.
B.B. died suddenly for an hearth attack at the age of 81 in Marostica on May 18 in the year 2003, leaving us a legacy of unique and original works for everyone to know and love.
L’arte
Non è mai stato il rappresentare o copiare la natura il motivo ispiratore della pittura di B.B.: se in alcune tele vengono introdotti degli elementi naturali, essi appaiono estraniati, reiterati, plasmati a nuova vita. Ciò che lo interessa veramente è l’uomo e le sue problematiche, l’uomo e il suo mondo interiore, l’uomo lontano dalla natura, fagocitato dal sistema, estraniato dal suo io più profondo e più vero, l’uomo costruttore e schiavo di macchine, artefice e vittima, l’uomo ramingo e solitario nello spazio, perduto e solo in un universo infinito e sconosciuto, alla perenne ricerca di una risposta alla sua sete di sapere e di un’identità.
L’arte di B.B. si identifica quindi con l’urgenza di esprimere il suo mondo interiore, con la necessità di sintetizzare ed esteriorizzare le proprie intuizioni per dare un senso all’esistenza e conoscersi o riconoscersi come essere umano.
L’ispirazione si è via via affinata con il tempo e anche lo stile e la tecnica pittorica si sono incessantemente evoluti : si tratta di un’evoluzione lentissima dettata da urgenze interiori e non certo causata da sovrapposizione di mode o movimenti pittorici. Mentre non sarebbe corretto parlare di stili diversi, si può parlare di fasi o periodi creativi.
Alla fase iniziale appartengono le primissime esperienze figurative: gli acquerelli su vetro e le prime tele o oli in cui troviamo la reiterazione parossistica di motivi e oggetti, oppure scene di vita e paesaggi rappresentati con accuratezza ed ingenuità.
La fase intermedia è la più feconda d’ispirazione, la più irruente ed esplosiva, piena di angoscia e di carica umana: la pennellata si fa piena, vibrante, solida, il tocco più deciso e vivace.
La fase più recente mostra invece un ritorno all’accuratezza dell’immagine, che diventa studiata e ordinata fino all’esasperazione; simbolismi e significati appaiono d’altra parte più ricchi, maturi ed elaborati. Le immagini assumono quasi un carattere di oniricità ed i valori semantici si esprimono in raffinati messaggi.
The art
Representing or copying nature has never been the inspiration behind B.B.‘s painting: if natural elements are introduced into some canvases, they appear estranged, reiterated, shaped to a new life. What truly interests him is man and his problems, man and his inner world, man far from nature, engulfed by the system, estranged from his deepest and truest self, man as builder and slave of machines, creator and victim, man wandering and solitary in space, lost and alone in an infinite and unknown universe, perpetually searching for an answer to his thirst for knowledge and an identity.
The art of B.B. therefore identifies with the urgency of expressing his inner world, with the need to synthesize and externalize his intuitions to give meaning to existence and to know himself or recognize himself as a human being.
The inspiration has gradually refined over time and the style and pictorial technique have also incessantly evolved: it is a very slow evolution dictated by internal urgencies and certainly not caused by the superimposition of fashions or pictorial movements. While it would not be correct to talk about different styles, we can talk about creative phases or periods.
The very first figurative experiences belong to the initial phase: the watercolors on glass and the first canvases or oils in which we find the paroxysmal reiteration of motifs and objects, or scenes of life and landscapes represented with accuracy and naivety.
The intermediate phase is the most fertile of inspiration, the most impetuous and explosive, full of anguish and human energy: the brushstroke becomes full, vibrant, solid, the touch more decisive and lively.
The most recent phase instead shows a return to the accuracy of the image, which becomes studied and ordered to the point of exasperation; on the other hand, symbolism and meanings appear richer, more mature and elaborate. The images almost take on a dreamlike character and the semantic values are expressed in refined messages.