Maternità / Maternity


Anche in questa, come nelle altre sue opere più significative, l’artista marosticense riesce, mescolando ardite cromie con estrosi voli della fantasia, a suggerirci qualcosa che va ben oltre il reale e il quotidiano. 

Per avvicinarci ai contenuti formali, simbolici e forse anche inconsci di questa tela occorre per un attimo abbandonare la logica della mente raziocinante e appellarci alla nostra natura di esseri sensibili.

In MATERNITA’ non troviamo certamente l’usuale immagine iconografica simboleggiante l’amore materno o le fattezze della donna gravida, già tutta compresa del suo ruolo e del suo destino.

Sullo sfondo balenante di verdi accesi si staglia invece una creatura irreale: volto e capelli di donna che si allungano in una variopinta ed irregolare spirale culminante in un centro luminoso, forse esso stesso vero punto di partenza ed origine dell’ispirazione dell’artista.

Sul volto femmineo si aprono i grandi occhi quasi sorpresi, che riescono tuttavia a trasmettere, oltre ad una indefinibile angoscia, anche un senso recondito di segreta dolcezza. Vi si indovina l’inquietudine di essere veicolo necessario del mistero ineluttabile della vita e della morte e la consapevolezza di essere vicino alla comprensione della Verità e dell’Assoluto, in forza della missione che è sentita come essenziale nella sua infinita centralità.

E l’origine della materia, del cosmo, delle galassie, come della forma, del pensiero e infine della vita stessa, è sempre un punto, centro vorticoso di una spirale che ruota senza limiti apparenti di tempo, espandendosi ed irradiando la sua essenza e la sua forza nello spazio limite della speranza.

In this, as in his other most significant works, B.B. manages, by mixing bold colours with whimsical flights of imagination, to suggest something that goes far beyond reality and everyday life.

To get closer to the formal, symbolic and perhaps even unconscious contents of this canvas we need to abandon for a moment the logic of the reasoning mind and appeal to our nature as sensitive beings.

In Maternity we certainly do not find the usual iconographic image symbolising maternal love or the features of the pregnant woman, already fully aware of her role and her destiny.

Against the flashing background of bright greens, an unreal creature stands out: a woman’s face and hair that stretch out in a colourful and irregular spiral culminating in a luminous centre, perhaps itself the true starting point and origin of the artist’s inspiration.

On the female face, the large, almost surprised eyes convey, in addition to an indefinable anguish, also a hidden sense of secret sweetness.

In them we can guess the restlessness of being a necessary vehicle of the inevitable mystery of life and death and the awareness of being close to the understanding of the Truth and the Absolute, by virtue of the mission which is felt like essential in its infinite centrality. 

And the origin of physical matter, of cosmos, of galaxies, as well of form, of thought and finally of life itself is always a point, the swirling center of a spiral that rotates with no time limits, expanding and radiating its essence and its strength in the limitless space of  the Hope.